Durante le nostre escursioni primaverili ed estive i fiori di montagna si fanno notare nel loro splendore … tante varietà da ammirare, fotografare e lasciar vivere … NON RACCOGLIETE MAI QUESTI FIORI.

fiori di montagna
fiori di montagna

In montagna, le particolari condizioni climatiche estreme fanno sì che la sopravvivenza della flora sia maggiormente messa alla prova. I fattori che influenzano la resistenza della flora in montagna sono diversi:

  • la Temperatura è il fattore che più influisce sulla presenza di flora in montagna. Oltre alle temperature che scendono di circa mezzo grado ogni 100 mt di quota, si ha una forte escursione termica tra giorno e notte e l’estate è molto più breve più si sale di quota tant’è che sopra i 1800 mt può nevicare in qualsiasi periodo dell’anno.
  • l’Umidità Assoluta dell’atmosfera diminuisce con l’aumentare della quota, ed il suo livello può passare in breve dalla secchezza alla saturazione (causa questa dei repentini mutamenti meteorologici in montagna)
  • il Vento è spesso incessante e notevolmente più forte che a bassa quota, e più freddo a causa della quota
  • le Precipitazioni fino ai 2000-2500 mt sono molto abbondanti e tendono a diminuire oltre questa quota; alcuni crinali, inoltre sono maggiormente esposti alle intemperie
  • la Neve che spesso rimane molti mesi all’anno accorcia la stagione vegetativa, impedendo la fioritura finchè non scompare.
  • l’Irradiazione Solare aumenta con l’aumentare di quota, pertanto la sua intensità può minacciare la sopravvivenza di alcune specie.
  • la Siccità: l’acqua in montagna è accumulata in forma di neve o ghiaccio, per lunghi periodi, e in questo modo non è assimilabile dagli apparati radicali. Anche nella breve estate alpina, la rarefazione dell’aria e lo scarso quantitativo d’umidità disponibile facilita l’evaporazione rendendo disponibile l’acqua solo per brevi periodi.
  • i Mutamenti del Terreno con pareti rocciose che si sgretolano sotto l’effetto di neve e ghiaccio, detriti che si muovono, frane e slavine.

Le piante hanno così adottato metodi di adattamento per difendersi dalle condizioni estreme che caratterizzano la montagna, una forza della natura che concede loro, anno dopo anno, di fiorire anche dove potrebbe sembrare impossibile come ad esempio sulle pareti strapiombanti o sulle creste più impervie.  Ecco i metodi di adattamento della flora montana:

  • il Nanismo: salendo di quota le piante sono di taglia sempre più ridotta, questo perché permette loro di resistere meglio al vento e agli agenti atmosferici nonché al peso della neve, inoltre le piccole dimensioni permettono alla vegetazione di sfruttare ogni minimo spazio offerto dalla roccia o dal terreno per insediarsi. Il rimpicciolimento può interessare solo di alcune parti della pianta quali, ad esempio, le foglie che possono essere minuscole e coriacee oppure ridotte a scagliette o minuscoli aghi, per limitare la perdita d’acqua che avviene per traspirazione.
  • Forma a Cuscinetto: il vento e il carico esercitato dalla neve sono spesso affrontati dalle piante con una conformazione a “cuscinetto” che annulla il danno che sarebbe provocato avendo rami o steli che sarebbero infatti facilmente spezzati. Sono piante che spesso vegetano nelle fessure delle pareti presentando un apparato radicale allungato ed ingrossato capace di penetrare profondamente nelle rocce, presentano piccolissimi fusti ramificati a raggiera che creano un cuscinetto compatto che permette di trattenere l’umidità necessaria per far fronte alla siccità. Queste piante sono auto-rigeneranti, in quanto fiori e foglie vecchi si decompongono all’interno del cuscinetto dando parte del nutrimento per sopravvivere.

Anche per adattarsi all’assenza o scarsità di acqua la flora montana ha sviluppato particolari forme di adattamento:

  • Le Foglie Succulente: sono in grado di immagazzinare acqua come le piante grasse. In molti casi le foglie sono raccolte in rosette in modo tale che possono farsi ombra a vicenda fornendo così ulteriore protezione dalla traspirazione.
  • La Lanugine Superficiale: difende la pianta dai rigori impedendo al tempo stesso la traspirazione dei liquidi. Crea un sottile strato isolante in grado di attenuare la differenza d’umidità presente tra l’aria esterna e l’interno della pianta; di conseguenza è rallentata l’evaporazione dei tessuti interni.
  • Piante Migratrici e Stabilizzatrici: la presenza di ghiaioni, pietraie e colate detritiche rende assai difficile la presenza di piante che rischiano continuamente d’essere sepolte dalle rocce o d’essere trasportate via dal movimento dei detriti. Grazie alle loro radici brevi le piante migratrici hanno la capacità di spostarsi con il terreno e quando sono frammentate e trascinate a valle presentano un’eccellente capacità rigenerativa andando così a creare nuovi cespi. Le specie “stabilizzatrici”, invece, presentano un sistema radicale complesso e flessuoso in grado di penetrare molto profondamente nel terreno con l’effetto di stabilizzare il pendio vincendo la sollecitazione meccanica determinata dai piccoli ma continui movimenti del pietrame. La pianta è inoltre in grado di ricercare in profondità l’acqua e il nutrimento invece assente sulla superficie dei ghiaioni.
  • Piante dei Pascoli: alcune piante sono coriacee e spinose, altre più tenere e fragili crescono su rocce o ripidissimi pendii per ripararsi dal calpestio e dalla bocca degli animali. Altre specie presentano radici solide in grado di sopportare la devastazione degli animali al pascolo riuscendo così a ricrescere. Vi sono piante la cui difesa è costituita dal loro sapore non gradito dagli animali

La riproduzione in quota è un problema in quanto l’impollinazione è resa difficile dai fattori naturali già presentati. Il vento stesso essendo discontinuo e spesso intenso non è affidabile, gli insetti, scarseggiano, così la flora si è adattata rendendo possibile il processo nonostante le condizioni più estreme. Vediamo come

  • Colorazione dei Fiori: le piante d’alta montagna si adattano a questa carenza generando fiori particolarmente colorati e quindi visibili con maggiore facilità dai pochi insetti. Non è pertanto casuale la vistosità e la grande bellezza cromatica delle corolle fiorali delle piante d’altitudine.
  • Dimensione dei Fiori: molti fiori hanno dimensioni abnormi rispetto alla taglia globale della pianta nel tentativo di attirare quanti più insetti sia possibile. Talvolta anche il profumo è particolarmente accentuato. Ovviamente i fiori sono soltanto una parte della pianta, ma nelle specie alpine il complesso fiorale è spesso così sviluppato da essere identificato come la pianta stessa.
  • Sfruttare la Radiazione Solare: i fiori hanno imparato a difendersi dalle radiazioni nocive sfruttando colorazioni sgargianti, in quanto i pigmenti colorati assorbono nei le radiazioni nocive.  Al tempo stesso l’intensa radiazione solare è spesso fondamentale per la riproduzione, permette infatti la produzione di grandi quantità di zuccheri sfruttati dalle piante per generare radici fitte e profonde in grado di garantire un solido ancoraggio e soprattutto un adeguato approvvigionamento d’acqua.
  • Fioritura Anticipata: la maggior parte delle piante alpine non è in grado di eseguire l’intero ciclo vitale in un solo anno (germinazione, crescita, fioritura, maturazione del seme, morte) a causa della breve estate. Per questo in montagna le poche piante annuali sono di piccola taglia, la maggioranza sono “perenni”, ovvero l’apparato radicale rimane vivo per più anni, protetto in inverno dalla neve. Di norma foglie e fiori sono invece sostituiti ogni anno e i loro residui secchi spesso partecipano nel proteggere le gemme, al livello del terreno, che in primavera dovranno prontamente germogliare.
  • Altri Adattamenti: tipi di pianta ricorrono a metodi alternativi e complementari all’impollinazione per aumentare le probabilità di riproduzione: ad esempio producono fusti striscianti producono nuovi cespi a breve distanza; altre piante producono gemme o bulbilli da ognuno dei quali si sviluppa un nuovo individuo; o fioriscono in tempi diversi aumentando sensibilmente la probabilità d’essere impollinate.

La flora montana è un piccolo frammento di natura indispensabile per l’equilibrio del sistema; bisogna avere la consapevolezza che raccogliendo un solo fiore distruggiamo in un attimo un vero e proprio miracolo della creazione. I fiori, portati via dal loro habitat perderanno invariabilmente la loro bellezza, moriranno in breve tempo … l’appello è quello di ammirare e fotografare i fiori lasciandoli al loro posto. Lassù fra aridi ghiaioni, sulle strapiombanti pareti verticali, sotto il sole cocente, a volte sulle morene glaciali o con le radici perennemente nell’acqua i fiori continueranno, anno dopo anno, nella breve estate d’altitudine a rallegrare i nostri occhi con il loro colore stupendoci per la loro straordinaria bellezza.

(testo Gabriella Berlanda)mont